La messa del Gallo
La “Messa del gallo” è una storia di sentimenti veri, forti che si intrecciano tra le terre manzoniane ed un mediterraneo solare, luminoso e illuminante…
E’ la storia di un’atmosfera culturale che sicuramente oggi non c’è più.
L’autrice si sente attratta verso questa situazione, vuoi per legami di sangue, vuoi per l’innato desiderio di ricerca delle radici…
Emergono con forza dall’oblio nonna Amabile, Teresa la vispa e il cieco zio Franceschino sua vittima sacrificale, il sogno americano, la lotta per l’avvenire dei figli, l’amore romantico tra Sebastiano e la continentale Lucia…primi attori e comprimari, tutti ben delineati, ma a fare da protagonista è soprattutto quella civiltà contadina, col suo villaggio e le sue tipologie: il parroco, il dottore, il sindaco e soprattutto i riti e i miti, le saghe paesane, il duro lavoro quotidiano scandito dall’alternarsi delle stagioni, dal disfarsi e farsi di nuovi amori preludenti ad un avvenire nuovo e diverso, ossia quel nostro mondo attuale apparentemente così lontano da quella civiltà così ben descritta, una civiltà scomparsa che, nonostante la nostra superficialità, forse non vogliamo dimenticare del tutto…